giovedì 4 febbraio 2016

Micidiale

E' un po' di tempo, anzi parecchio tempo ormai, che mi sveglio con un senso di ansia a tratti insopportabile, che mi trascino dietro per la maggior parte della giornata. A volte mi manca il respiro, mi assale una paura insana e non so come uscirne. Non so bene a cosa sia dovuta, penso un mix di fattori, di cui i primi due sono Giuseppe e gli esami. Giuseppe, assurdo come la persona che riesce a renderti più felice sia anche quella col potere di farti stare più male. Ho un gran brutto presentimento, presto finirà, per volontà sua. Lo sento aleggiare, ne respiro l'odore, del problema, è lì, ma non ha il coraggio di parlarne, nè lui, nè tantomeno io, ma so che succederà prima o poi, è inevitabile, è lì nell'angolo che aspetta, anche se facciamo finta che vada tutto bene. Sarà un duro colpo. Questa settimana non è andata molto bene, mi sembra di aver fatto un passo indietro con lui, lo sento distante, distaccato, meno entusiasta, come se riuscissi a percepire la sua tensione, il rumore delle sue riflessioni.. Non mi fa stare bene questa cosa, per niente, vorrei fosse diverso, vorrei percepire la stessa voglia che ho io di stare con lui da parte sua. Sto proseguendo da sola, come al solito, l'ho lasciato per strada, non mi segue più. Ora deve solo lasciarmi andare. A volte mi sembra tutto così bello e semplice, in momenti come questo non so a cosa aggrapparmi invece, è tutto così complicato. Semplicità, io vorrei semplicità nella mia vita, vorrei rilassarmi e tirare un sospiro di sollievo, vorrei trovare pace, per qualcosa che sia più di una semplice mezz'ora. Sono un po' stanca. Mi sento atterrita, mi sembra di non avere nulla, nella mia vita, nulla che le dia un senso, mi trascino avanti giorno per giorno, a fatica, cercando di arrivare intatta, seppur piena di lividi, alla fine della settimana, per poi ricominciare il ciclo. Non vorrei fosse così, per niente. Impossibile trovarsi al posto giusto e uscirne illeso. Solitamente tu sembri distante. Quanto manchi. Non ricordo quasi più com'è starti accanto, averti lì, vicino, parlarti, guardarti, toccarti. Mi sembra tutto così irreale a volte, quanto avrei bisogno di sentirti, di sentire il tuo calore, non ne hai la minima idea. Bisogno. La parola chiave. Non faccio altro che pensare a te. Mi manchi tanto.

mercoledì 6 gennaio 2016

Giuseppe

Questo blog mi ha sempre portato un pò sfiga penso. O meglio, parlare di persone su questo blog mi ha sempre portato sfiga, motivo per cui ora dovrei evitare. Ho bisogno di scriverne, perché parlarne ad alta voce da sola sarebbe da pazzi, no? Anche se ultimamente mi è capitato di farlo spesso. Ho un bisogno impellente di parlarne. Sono diventata superstiziosa, ho ripreso anche a pregare, sapete? Suona molto ridicolo, lo è in realtà, ma è diventato come un rifugio. Prego intensamente per non so cosa.. perché non finisca, perché non me lo portino via, perché non ricada di nuovo nel buio senza di lui, per fermare il momento. Ho scritto il suo nome nel titolo, Giuseppe. Se ripenso a quello che mi è successo nell'ultimo periodo fatico a credervi. Lui non può capire, né tanto meno gli altri possono. Per me è impensabile che lui provi attrazione fisica e mentale nei miei confronti. Sabato in macchina si è tolto la maglia. Ragazzi, non ho parole. Ci ripenso e mi chiedo : Conc ma sei sicura sia successo davvero? La fine del mondo le sue labbra, i suoi baci, la sua bocca, le sue mani, i suoi occhi. Non ci posso credere. Mi sembra banale e assurdo tutto quello che sto scrivendo, ma mi si sono accavallati un milione di pensieri ed ora non so più qual è il punto della questione. Ecco, è questo l'effetto che mi fa lui. Mi fa perdere il lume della ragione. Spero non si accorgerà mai di quanto sia speciale lui e di quanto poco lo sia io. Spero non riesca mai a guardarsi con i miei occhi. Non voglio concludere questo post, non voglio concludere questa cosa tra di noi, quindi vi lascerò così..

lunedì 10 agosto 2015

Esprimi un desiderio

Oggi è la notte di San Lorenzo, si guardano le stelle cadenti e si esprime un desiderio, giusto? Fuori diluvia, quindi faremo a meno delle stelle, in più ogni anno, a non dirlo per scaramanzia, non si è avverato alcun desiderio, quindi quest'anno lo diciamo, apertamente, sfidiamo la sorte, sovvertiamo il sistema, sperando di innescare una qualche reazione karmica che faccia avverare le nostre fantasie, che ne dite? 
Il mio desiderio? Vorrei un amore corrisposto. Si, ci ho pensato, e penso che sia proprio questo che desidero... Preferirei qualcuno che mi amasse come lo amo io piuttosto che avere l'esame di metodologie di Settembre, per cui non ho alcuna voglia di studiare, già passato, bello e pronto. (Che il cielo mi perdoni per questa eresia). Penso che debba essere davvero speciale amare ed essere amati, non immagino nemmeno come ci si possa sentire.. Prometto solennemente che se mai dovesse succedermi correrò qui a raccontarlo in modo da porre fine a questa ormai radicata tradizione di scrivere post deprimenti e strappalacrime. Ahimè non è questo il giorno. A te che purtroppo non mi ricambi, voglio dire che mi manchi come l'aria, che mi vien da piangere se penso ai momenti passati con te e che mi manca il respiro se vedo una tua foto. Mi manchi proprio, ogni giorno di più anche se dovrebbe essere il contrario. Ho immaginato tutti gli scenari possibili e immaginabili di un tuo messaggio, ho pianto e ti ho rimpianto. Mi manchi! Forse se lo scrivo mi passa. Chissà se manco anche a te, se mi pensi mai, se sei felice nonostante io non ci sia più.. credo proprio di sì. 
Dicevamo? Ah sì, desideri.. spero che il mio si avveri al più presto e che sia lo stesso anche per i vostri. Buona fortuna a noi

mercoledì 17 giugno 2015

Amicizie

Ieri sera gli ho parlato, a voce, gli ho detto quello che pensavo, quasi tutto. Esprimere quello che ho in testa a voce e davanti a lui non è così semplice come immaginavo. Gli ho detto che ho cercato di allontanarmi da lui perchè cominciava a piacermi (in realtà avrei dovuto dirgli che sono innamorata, ma vabbè, dettagli) e che mentre eravamo "lontani" mi sentivo in colpa perchè non potevo lasciarlo così, da solo, da un momento all'altro. All'inizio non parlava, quel poco meno di un minuto mi ha ucciso. Mi ha detto che avrebbe potuto baciarmi (beh? cosa aspetti!), saremmo stati insieme un paio di mesi, e poi ci saremmo lasciati..Gli è capitato con tutte le ragazze che ha conosciuto, ma non vuole capiti con me, perchè io sono una persona difficile da trovare in giro. Sono importante per lui, non vuole perdermi e vuole costruire un'amicizia solida. In quel momento più che triste mi sono sentita piccola piccola. Rifiutata, poco desiderata. Una donna le capisce certe cose, e se ancora adesso nutro quella flebile speranza di piacere anche a lui, so razionalmente che non è così. E' solo complicato farlo capire al cuore. Non mi merita, o meglio, io merito di meglio. Non perchè sia un cattivo ragazzo, anzi, mi sono innamorata di lui per le sue infinite qualità e anche per i suoi difetti. Potrei elencare i millemila motivi che mi hanno portato ad innamorarmi. Ha tutto ciò che serve per far felice una ragazza, tutte le cose al posto giusto, fisicamente e mentalmente. Però io merito di essere desiderata, di essere abbracciata e baciata con passione, merito parole dolci e qualcuno che mi dica che gli piaccio, che vuole stare con me, che ha voglia di vedermi, di accarezzarmi, di parlarmi..Non posso elemosinare abbracci, elemosinare attenzioni, questa è una strada a senso unico. Quand'è che mi entrerà in testa? Ho un immenso bisogno d'amore per questo mi sono attaccata disperatamente a lui, forse ho sbagliato tutto, ma ho tentato, mi sono buttata nella mischia e Dio quanto fa male adesso. Mi sento immensamente triste e sola, con questo sottile filo che mi lega ancora a lui, perchè abbiamo degli esami da fare insieme e non so proprio come li affronterò. Mi vuole solo come amica. Perchè? Cos'è che non gli piace di me? Perchè non sente quello che sento io per lui?
Ho avuto una cotta per due ragazzi in vita mia: uno mi ha lasciato dicendomi che sono troppo una brava ragazza, che come me non ne ha mai incontrate ed aveva paura di farmi del male. Quest'altro mi vuole come amica perchè persone come me è raro trovarle e non vuole rovinare tutto per poi perdermi. 
A me sembra un leggero controsenso... Sono qualità le mie o difetti? Com'è che dovrei comportarmi? 
In più ho un esame tra una settimana e son qui a scrivere e disperarmi per amore!
Passerà questo periodo? O meglio, ne uscirò illesa?
Ho forti dubbi a riguardo...
Un bacio, a presto

lunedì 15 giugno 2015

Periodi neri, spettacolari

Il mio blog è un pò come la religione, mi ci rifugio quando non ho altro appiglio. 
Sto attraversando un bruttissimo periodo in cui curiosamente sono avvenute forse cose tra le più belle ed emozionanti della mia vita. 
Parlo di un ragazzo ovviamente, conosciuto per caso all'università. Sono cotta. Completamente e forse come mai prima, cotta di questo ragazzo. Mi ha toccato le mani ed il cuore penso mi si sia fermato per un paio di secondi, ho provato un vuoto allo stomaco come quando ti spingono fortissimo sull'altalena e arrivata in alto è il momento di ricadere giù. Mi ha abbracciato. Tante volte. Lì ho perso completamente il contatto con il mondo. Due sere dopo mi ha parlato della ragazza con cui si stava frequentando, di quanto gli mancasse e avesse voglia di vederla. Altro vuoto allo stomaco, per motivi diametralmente opposti però. Mi è mancato il respiro e mi si sono inondati gli occhi di lacrime. Mi trovavo a dover consolare il ragazzo di cui forse mi sono innamorata perchè aveva lasciato la ragazza di cui lui è innamorato. Surreale no? Com'è che si chiama oggi..Friendzone?
Esattamente. Da quel giorno mi sono sentita molto triste, e rifiutata. E' stato un duro colpo per il mio orgoglio, soprattutto perchè lui mi ha conosciuta forse a 360°, abbiamo parlato per ore, di tutto, politica, calcio, musica, film, università, considerazioni sulla vita, gli ho mostrato il mio meglio, le qualità che ho da offrire, tutta la mia simpatia ed intelligenza, e non gli sono piaciuta. Perchè? Cosa c'è che non va? 
E' dura da accettare. Mi sento molto triste, l'ho già detto? Non so come affrontarla questa cosa, vorrei non fosse andata così, e nonostante la felicità immensa che ho provato alcune volte con lui, vorrei non averlo conosciuto per evitarmi tutto questo. Non mi era mai capitato prima di sentirmi così, o forse sì, ma non ne ho memoria. Mi dispiace tanto, per lui e per me. Penso e ripenso a quello che mi ha detto, mi ha scritto, abbiamo fatto, ho detto, ho scritto, ho fatto. Mi sono buttata nella mischia finalmente e non ha funzionato. Non so nemmeno io come comportarmi ora, un minuto lo odio e penso che mi abbia illuso con gesti e parole, un minuto dopo odio me per essere stata così stupida. Quanto vorrei non soffrire ora, oppure qualcuno che comprendesse quello che sto passando e mi abbracciasse. Nella vita si è soli. Amiche comprese, non riescono a capire come mi sento, non le biasimo.. ognuno ha i suoi problemi, non si può star mica secoli a discutere dei miei.
Dopo questo brutale resoconto, saltando tutti i momenti intensi vissuti perchè ricordare mi annebbia il cervello, penso sia giunto il momento di concludere il post. 
Ho scritto per cercare di far chiarezza nei miei pensieri e sentirmi meglio. Forse un pò ha funzionato. Spero di star meglio presto anche perchè tra una settimana ho un esame e sto studiando malissimo perchè non riesco a smettere di pensare a lui. Che stupida. 
Ahhh l'amour.
Un bacio, a presto 

mercoledì 20 novembre 2013

Primo Appuntamento

Stasera la mia compagna di stanza ha un appuntamento, il primo da quando ci siamo trasferite nella nuova città. E' bastata una serata in discoteca per conoscere un ragazzo carino, intelligente e simpatico, sul quale ha fatto colpo, addirittura "involontariamente"! Dopo essere stata aggiunta su Facebook, al termine di due conversazioni piuttosto banali per conoscersi, è stata invitata a prendere un caffè. Il caffè, per cause organizzative, si è trasformato in una passeggiata dopo sera, questa sera.
Ricevuta la notizia è partito il balletto di festeggiamento, le risate, le urla, le paure, i dubbi amletici sul cosa indossare, come bere il caffè, chi paga cosa, dove ci si vede, gomme e mentine.
Questo episodio mi ha fatto capire quanto io sia desiderosa d'amore. Desiderosa di un appuntamento, del mio primo appuntamento. Di piacere ad un ragazzo che non si limiti a guardarmi da lontano, ma mi chieda d'uscire, anche solo per bere un caffè! Desiderosa di passeggiare, parlare, ascoltare, raccontarmi e sentire raccontarsi. Desiderosa d'abbracci. Desiderosa di baci, del mio primo bacio. Desiderosa di cioccolate calde, film e pop corn. Desiderosa di risate e coccole. Desiderosa di piacere così come sono, lunatica, nervosa, solare, che parla a sproposito, imbarazzata ed insicura, allegra e dolce quando vuole. Desiderosa di essere nervosa per il primo appuntamento, di provare quella gioia mista a paura. Desiderosa di emozionarmi ed emozionare. Di aspettare il messaggio della buona notte, anche se non ammetterei mai di volerlo, anche se continuo a dire che non sono tipa da queste cose.
Sono qui a scrivere mentre lei si cambia d'abito perchè quella maglia non è da primo appuntamento. Mentre mi chiede come dovrà comportarsi, di cosa parlare e cosa mangiare prima di uscire.
Le vedo un lieve scintillio negli occhi. L'emozione del primo appuntamento. La gioia di essergli piaciuta senza sforzi, sorridendo e comportandosi in maniera naturale. La gioia di essere stata invitata fuori.
Vorrei con tutto il cuore, e mai l'ho desiderato più di adesso, provare la stessa gioia.
La gioia del primo appuntamento, e perchè no, anche quella del secondo, del terzo...

sabato 24 agosto 2013

A volte ritornano pt.2

Ciao a tutti. 
Il mio ultimo post risale al 30 Dicembre 2012. Oggi siamo al 24 Agosto 2013. E' passato un po' di tempo!
La costanza non è il mio forte, l'avrete intuito! 
Novità? Beh, che dire, la scuola è finita, o meglio dovrei dire il liceo, ho preso la patente (tranquilli, non guido, siete ancora al sicuro, per ora!), sono riuscita a prendere cento alla maturità (yey!) e tra un po' comincio l'università. 
Non so se lo sapete (ne dubito) ma io abito in un piccolo paese (circa 38.000 abitanti) in provincia di Caserta, in Campania. Da sempre, che io ricordi, ho desiderato andarmene da qui. Non mi piace la "città", non mi piacciono le persone, non mi piace come funziona la scuola, l'università, i servizi pubblici e quant'altro. Insomma non mi piace nulla. Nel corso degli anni ho criticato il mio luogo natio utilizzando tutti i vocaboli dispregiativi esistenti nella lingua italiana e ho pianificato, praticamente da quando avevo 8/9 anni, di andarmene non appena finito il liceo. Inizialmente, più o meno quando ero alle medie, ho deciso di frequentare Harvard, o in alternativa Yale, entrambe università di spicco americane. Voi direte: modesta la ragazza! Col passare del tempo, mi sono resa conto dell'impossibilità del mio piano, visti i costi elevatissimi e altre difficoltà riguardanti la lontananza. Iniziato il liceo, ho come dire, ridimensionato i miei programmi, decidendo di frequentare Oxford. In fondo l'Inghilterra non è mica lontana come l'America! Ho iniziato un corso d'Inglese, e ho cominciato ad informarmi riguardo ai corsi, le lezioni, gli orari e via dicendo. Circa al terzo anno di liceo, ho dovuto lasciare il corso di Inglese poichè ero troppo presa dalla scuola e dallo studio, e mi sono resa conto delle difficoltà del mio "piano": di nuovo, la lingua, studiare matematica in Inglese sarebbe stato da pazzi e ovviamente, i costi eccessivi. Per la seconda volta ho cambiato rotta, questa volta scegliendo qualcosa di più fattibile e alla mia portata. Decisa ad andarmene dal "Sud", dal mio piccolo e sperduto paesino in Campania, per diventare qualcuno, qualcuno di importante intendo. Ho scelto infine Pisa. Ho vissuto quindi con questo obbiettivo costante di andarmene, di evadere, scegliendo come meta Pisa. Incurante di tutti coloro che mi elencavano le varie difficoltà, la lontananza (537 km per la precisione, circa 5 ore di macchina), il distacco dai familiari, soprattutto per me, ragazza casa e chiesa allontanatasi di casa solo per la gita di terza media, 3 giorni sul Lago di Garda. Ovviamente rispondevo con superiorità e quasi disprezzo che era ciò che ho sempre desiderato, e che ce l'avrei fatta senza particolari difficoltà. Nel giro di 3 giorni, il mio modo di pensare, elaborato nel corso dei miei 18 anni, è cambiato radicalmente. Due giorni fa, io e la mia famiglia ci siamo recati a Pisa per iscrivermi alla facoltà di Matematica presso l'Università di Pisa, e la sera, mentre mi struccavo in albergo, un pensiero ha attraversato la mia mente. E' stato un nano secondo, ma mi sono vista lì da sola, in inverno, di sera, senza mamma e papà, senza mio fratello, in una città che non conoscevo, senza amici, in una stanza nuova, spaventata come un pulcino. In quel nano secondo mi è mancato il respiro, le mie "certezze" sono crollate, e ho capito quanto sarebbe stato difficile stare lì da sola lontana da casa. Tutto ciò che avevo sempre immaginato, pensato e sognato, tutto ciò di cui avevo discusso, parlato e pianificato, ciò che era un sogno, un desiderio, ora, era diventato realtà, o meglio, stava per diventarlo. Non era più qualcosa da fare finito il liceo, in futuro, era lì davanti a me, era reale, concreto. Ho avuto una paura mai provata prima, avevo voglia di correre in camera dei miei e ritornare immediatamente a casa. Potete benissimo immaginare il mio stato d'animo. Ora siamo tornati a casa, mi sono iscritta, e partirò ai primi di Settembre. La paura non è ancora passata, cerco soltanto di non pensarci, perchè so che è la cosa giusta da fare. E' ciò che ho sempre desiderato, ciò per cui ho lottato e per cui lottano e lotteranno i miei genitori. Fa paura, tanta, all'inizio sarà dura, ma spero che col tempo, riuscirò ad ambientarmi, a fare nuove amicizie, ad ottenere soddisfazioni che ricompenseranno sia me che i miei familiari. Desidero ancora diventare qualcuno, qualcuno di importante, ed essere felice. Magari quella città che ora sembra così lontana ed estranea diventerà casa mia, un luogo dove sentirmi al sicuro e realizzata. 
Non so se qualcuno leggerà mai ciò che ho scritto e scrivo. Forse continuo a tornare su questo blog e a scrivere i miei pensieri più per me che per voi. Per sentirmi meno sola. 
Avevo intenzione di cambiare il titolo del blog, o dare inizio ad una nuova rubrica "una Meridionale a Pisa", raccontandovi un po' le mie esperienze, vari aneddoti che mi sono successi e che mi succederanno, leggere i vostri commenti, i vostri incoraggiamenti, e sentirmi un po' in compagnia. 
E' strano, quando ero lì a Pisa, mi mancava casa. Mi mancava camera mia, il mio letto, i miei vicini di casa che sbraitano continuamente e in passato mi hanno fatto desiderare di andarmene, mi mancava il negozio di alimentari dove vado a fare la spesa con mamma, mi mancavano i ragazzi del mio paese che di solito giudico cafoni, mi mancava l'anziana signora che mi saluta e si ferma a parlare con me trattenendomi un'eternità. Ho iniziato a dare più abbracci a mamma, perché so quanto mi mancherà. Ho smesso di rispondere male a mio padre, cercando di essere più comprensiva. Mio fratello, poco fa, mi dava fastidio, come fa di solito cercando di farmi innervosire, ma anziché scacciarlo, ho lasciato che continuasse, ridendo di gusto, perché so quanto questo mi mancherà. 
E' facile parlare, criticare, dare giudizi. E' facile desiderare, sognare, ma la realtà è un altro paio di maniche. Bisogna vivere una situazione per comprenderla. 
Sperando di trasformare questi sogni in realtà, vi saluto.

un Bacio
A presto